Un po' mi spiace scrivere una stroncatura di questo titolo, ma davvero, non capisco come possa aver avuto una tale ribalta e adesso essere completamente dimenticato.
Lo ritengo un titolo troppo aleatorio, overprodotto per quello che deve fare. La meccanica del crafting dei dadi è pretestuosa e non aggiunge nulla al fatto che la faccia può uscire o meno.
In conclusione non lo vedo come un titolo che dovreste acquistare a meno che (come me) non lo acquistiate per amici appassionati a cui regalarlo.
Ma è solo la mia opinione, eh...

E come la polizia, la si ama solo quando si ha bisogno di lei. Sennò...
Triste storia quella di New Angeles, dal brand (Android Netrunner) alla produzione (in saldo a 30€? Con quei componenti?
Ok, sulla scalabilità non ci siamo: 4 numero minimo? Ma di che parliamo...
Sul gameplay non ce la possiamo fare (aste a rilancio con carte? Doppia alea?)
Sulla durata stendiamo un velo pietoso (quanto? 45 minuti / 1 ora a giocatore )
Peccato, perché il gioco merita, ma non è un gioco per questa generazione.
Troppo lungo, troppo dipendente dal tavolo con troppa alea.
Un american di altri tempi, che sarà apprezzato solo da chi saprà vedere oltre a questi difetti.

Un gioco ad ambientazione Vichinga che è più un gestionale che un gioco di guerra?
Si, certo.
Funziona?
Meh.
Insomma, se riuscite davvero a scindere il fatto che armate una nave di feroci vichinghi e potete tranquillamente vincere dopo aver, per l'intera partita, solo esplorato e commerciato... oh, bravi voi.
Gioco bello, ma che con un'altra ambientazione avrebbe avuto più successo (credo).
Resta un euro molto stretto con un dose di alea ragionevole ed una componentistica molto curata.
Peccato per i colori della plancia di questa edizione che sono a mio avviso un po' troppo scuri.

Che bel gioco.
Potrei concludere qui ma vorrei spendere 2 parole sul perché dovreste provarlo:
1. La grafica: questa seconda edizione è stupenda e curatissima
2. Le meccaniche: dal countdown allo scoring, ce n'è per tutti
Direi che non serve altro ad un gioco di maggioranze solido, preciso e aleatorio quanto basta.
Potrei sconsigliarlo solo se avete già altri titoli del genere, ma - anche in quel caso - se siete appassionati di maggioranze e volete quel piccolo twist in più che El grande non vi ha dato, provate questo e non ve ne pentirete.

Che dire di questo titolo? Dividiamo in 2 parti: meccaniche ed ambientazione.
Sulla prima non si può dire che bene: semplice, lineare, facile da spiegare, logico, poco aleatorio.
Un light gestionale/piazzamento lavoratori senza difetti.
Sulla seconda, beh... no.
Cos'è D&D? Cos'ha del noto GdR? L'ambientazione? I personaggi? Le atmosfere?
Nulla. Quella è appiccicata lì perché sennò chi se lo filava un gioco del genere?
No, davvero, chi?
In sostanza un bel gioco euro e basta, di D&D non c'è nulla e consiglio ai giocatori del GdR di starne alla larga causa pubblicità ingannevole.

La storia di Ponzi è affascinante e se comprate questo gioco non potete non approfondirla (su wikipedia c'è tutto).
Il gioco ricrea quella storia e per meccaniche, punteggio di fine partita e tante altre chicche è veramente un gioco unico.
Purtroppo ha un'elevata dipendenza dal tavolo e dal posizionamento delle sedute (Puerto rico, sto parlando anche con te).
Il costo, inoltre, è davvero alto e quando aprirete la scatola potreste restarci abbastanza male...
Lo consiglio? Certo, questo è sicuramente un titolo da avere per gli appassionati di gestionali.
Ma non è comunque un gioco facile da intavolare.

No, davvero.
Ritego questo gioco un capolavoro assoluto dell'hand building a patto di giocarlo in massimo 3.
4? 5? Solo per giocatori no senza paralisi da analisi, di più
In alternativa i tempi morti vi uccideranno.
Il gioco è un rush (e ripeto in 3 lo è) che scorre via veloce tra calcoli e ricalcoli per cercare di essere i primi a raggiungere Fort Clatsop.
Se lo trovate e non lo comprate, vi perdete qualcosa che difficilmente si rivedrà.
Un gioco unico sia come ambientazione che come aderenza delle meccaniche, che non ha altro che scelte sofferte.

Credo che il bardo sarebbe molto lieto del titolo che prende ispirazione dalle sue opere forse più per l'aspetto simulativo che altro.
In questo gioco dovrete davvero ricreare uno spettacolo, il che vuol dire: teatro, costumi, opera, mood, paghe agli attori...
Il tutto con un'interazione non cattiva: di più.
Si può fisicamente rubare il pezzo chiaramete puntato dall'avversario e lasciarlo nell'indecisione su cosa fare.
La meccanica dell'asta di inizio turno unita a quella del numero delle azioni è fantastica.
Credo che il problema sia stata la tiratura, davvero minima, ma se lo trovate, compratelo: ne vale la pena.

Titolo azionario, categoria di cui abbiamo ben pochi esponenti e forse a ragione: titolo che non ha convinto.
Perché però?
Il gameplay è facile e veloce, le scelte non sono mai banali o scontate e c'è molta possibilità decisionale al netto di quanto si vuole rischiare.
Il meccanismo delle aste è bello e spietato.
La componentistica è molto curata.
Quindi dov'è il problema?
Si torna al gioco che ha troppa alea per chi vuole fare i conti e troppi conti per chi i conti non li vuole fare e lanciare solo dei dadi.
Se avete buon gusto e non vi spaventano queste premesse, andate a colpo sicuro, non vi deluderà.

Altro giro, altra corsa, altro gioco che nessuno s'è filato specie dopoo il Kickstarter perché (a mio avviso) con troppa interazione diretta.
Gioco dipendente dal tavolo e con una possibilità di fare cattiverie devastante.
Questo, unito all'alea delle carte nascoste e agli obiettivi segreti, può far storcere il naso a più di un giocatore German.
Di contro, il giocatore american che non vuole fare troppi conti si troverà con un titolo che difficilmente lo soddisferà, dato che ogni azioni va ponderata.
Insoma, la via di mezzo che non ha fatto contento ne l'uno ne l'altro, svenduta, ma che ha tanto da dire.
Se potete, dategli una provata e poi compratelo: vuol dire che avete il gruppo giusto di gioco.