Radio Londra riprende le meccaniche di Dixit e di Nome in Codice per un prodotto di qualità che riesce ad avere una propria identità E' un party game e come tale il gruppo è fondamentale per apprezzarlo al meglio. E' anche abbastanza veloce e permette più giocate nella stessa serata

aggiunte alle carte del gioco base, sicuramente una buona idea perchè aumentano le varianti "creative" del gioco senza comunque cambiarne le regole o impostazioni.

In Gloom assumerete il controllo di una fra 4 famiglie composte da 5 personaggi ciascuna. Ogni giocatore disporrà poi, nella propria mano, di una serie di carte raffiguranti alcune tra le peggiori disgrazie e nefasti incidenti possibili. Obiettivo del gioco: far soffrire il più possibile i personaggi della... PROPRIA FAMIGLIA. Sì perché Gloom è un gioco “al contrario” in cui è necessario far inanellare una serie infinita di incidenti ai personaggi nella propria area di gioco fino alla loro definitiva (ormai avrete capito il fine ultimo di questo gioco) MORTE! Ma attenzione! Solo i personaggi che avranno adeguatamente sofferto in vita potranno meritarsi di riposare in pace. Il sistema per decretare il vincitore della partita è un “classico” (ma in Gloom non c’è nulla di realmente classico) sistema a punti in cui ciascuna disavventura giocata contribuisce al punteggio del giocatore in modo proporzionale alla sua entità e sarà decretato vincitore colui che alla fine della partita avrà collezionato il punteggio... MINORE! Non è infatti un caso che le carte che rappresentano eventi lieti (con punteggi positivi) siano generalmente indirizzati ai propri avversari. Ma non è tutto: le disgrazie si ripercuoteranno anche sul giocatore in quanto a ciascuna carta è associato un effetto che influenzerà l’andamento del gioco: non vi sorprenderà poi che a carte negative siano assegnati effetti altrettanto nefasti che saremo costretti a subire se vorremo accaparrarci la vittoria finale.
In definitiva Gloom è un gioco originale e divertente, adatto per una partita veloce tra persone tristi e sfortunate

Questo è un gioco che tutti dovrebbero avere. E' il padre del deck building e ancora oggi è uno dei migliori del genere. Questa versione, Intrigo, è a mio avviso migliore del base e il fatto che sia giocabile con le diverse esapnsioni ne fanno un gioco davvero longevo e strategico. Super consigliato

Primiera di Spartaco Albertarelli non è altro che il gioco dello scopone rivisitato.
Le regole sono le stesse tranne che le coppie non sono fisse ma decise da chi per primo gioca uno degli assi che in questa versione si chiamano Araldi.
I quattro Araldi se giocati fanno formare una coppia col giocatore di destra, sinistra, di fronte o si gioca ognuno per se stessi in base a quale dei quattro Araldi è giocato.
Insomma una piccola variante che rende il gioco più frizzante.

Un gioco semplice, dalle meccaniche immediate ma che non è assolutamente facile da padroneggiare, si in gruppo che da soli. Il fatto che possa essere giocato da soli, quasi come un classico solitario da carte napoletane, lo inserisce tra i must have

Gioco molto carino e definirei anche rilassante e creativo (mi piace gestire la forma dell'albero :) ), ideale quando non si ha voglia di troppa competitività.

L'ho giocato la prima volta in compagnia di altre 5 persone, è stato uno spasso. Regole semplici che si ricordano velocemente e dopo un paio di giri di solo e puro divertimento (tanto per ingranare) è subentrato anche l'aspetto tattico "sabotatore".
Bello, bello, bello.

Grafica cartoonesca ma il gioco è tutt'altro che per bambini, l'età consigliata è 6 anni ma...proprio no. Il titolo risulta essere impegnativo e con forti pensatori al tavolo il tempo di partita si allunga molto. Da studiare bene il manuale prima di giocare e spiegarlo.

Durata del gioco elevata per essere un filler e sinceramente con lo stesso prezzo si può trovare di meglio. Disegni che provano a rievocare le divinità ma l'ambientazione non serve poi a molto per lo scopo finale.