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Beccato
7/10 "Semplice, veloce, per tutti..."
Per chi ha amato Perudo è un must-buy, letteralmente. Consigliato per chi cerca un party game veloce, per tutti, immediao e che supporta un largo numero di giocatori.
Stay Cool
9/10 "Paura e delirio"
Un party game di domande assolutamente fuori di testa: esilarante e frustrante nel giusto dosaggio. Può giocarci praticamente chiunque e, visto il numero di domande, la longevità del prodotto è assicurata.
Unico difetto: mano a mano che la partita va avanti la difficoltà aumenta esponenzialmente, il che potrebbe essere proibitivo per alcuni e, a lungo andare, premiare troppo spesso le stesse persone.
Shinobi WAT-AAH!
5/10 "Carino ma pigro"
Un titolo bizzarro, un po' filler con le carte, un po' controllo del territorio: "sa soltanto quello che non è" cit.
Partiamo con i lati negativi, giusto per lasciare il meglio alla fine:
- il gioco prevede due modalità, in cui la seconda integra alla prima dei brevi round d'intermezzo in cui si lasciano da parte le carte e si posizionano stellette su un tabellone, ma l'impressione generale è di stare giocando a due giochi diversi, il che risulta poco gratificante;
- la fase secondaria, inoltre, è blanda e poco approfondita, ed è un peccato perché aveva potenziale;
- per quanto riguarda la componentistica, la scatola è abnorme e piena di spazi vuoti, considerando che il gioco ruota attorno ad un mazzo di carte e a pochi altri elementi (tra cui un tabellone che la metà bastava), e inoltre il materiale delle carte è mediocre;
- per quello che l'esperienza di gioco vale, il prezzo intero è criminale.
Sul versante positivo, tolta la modalità secondaria, il gioco diventa un filler gradevole e anche mediamente competitivo e strategico. Il mazzo da solo bastava a fare il gioco.
Pensavo di dare la sufficienza ma considerato nel complesso il titolo non regge il confronto con molti altri dello stesso prezzo, se non addirittura inferiore, sia per qualità dell'esperienza, sia per il materiale, sia per la durata. Contento che mi sia stato regalato e che mi possa divertire con il mazzo di carte, ma da me non l'avrei mai comprato.
Pocket Madness
8/10 "Semplice, intelligente e compatto"
Un filler forse non memorabile ma un buon passatempo per un pomeriggio con gli amici.
Le regole sono semplici, si spiegano facilmente ai neofiti. Le meccaniche non sono niente di nuovo ma, con la giusta dose di aleatorietà, aprono la strada a tante strategie e giochi mentali.
Il materiale delle carte non è grandioso ma ci può stare visto il prezzo. Fantastiche invece le illustrazioni, e i cubetti verdi fluo danno quel tocco in più.
L'unica vera pecca, forse, è il fatto che il gioco non si presta davvero molto alle partite con 2 giocatori, come invece indicato dalla scatola. Ci siamo resi conto al primo tentativo che in 2 la partita diventa estremamente prevedibile: si pesca tutto il mazzo e poi lo si cala alla fine. Mi sarebbe piaciuto, dall'altra parte, che il limite dei giocatori non fosse 4: spero in un'espansione che sopperisca a questa mancanza, sia aggiungendo nuove carte per espandere il numero possibile di giocatore, sia aggiungendo delle meccaniche che rendano la versione a 2 giocatori più intrigante.
Detto questo, contentissimo di averlo preso, non vediamo l'ora di giocarci ancora.
Goryo - vecchia edizione
5/10 "Tante cose che non vanno"
Comprato durante il lockdown, attirato dall'ambientazione nipponica e dalle recensioni entusiastiche.
Le illustrazioni sono belle, e anche il materiale è ricco e di qualità... sì, ma è tutto fumo negli occhi. Metà dei componenti potrebbe tranquillamente non esistere (come i cubetti che segnano le azioni dei samurai, che possono fare DUE a testa, o le tessere che devono essere posizionate sul tabellone sempre nella stessa posizione e che quindi potevano essere semplicemente stampate).
Anche la durata del gioco indicata sulla scatola è ingannevole: si parla di giocare massimo 4 turni a testa della durata di non più di 2 minuti ciascuno. Della mezz'ora indicata, un quarto d'ora se ne va solo per il set-up.
Il regolamento è abbastanza chiaro, ma forse poco user friendly: l'ordine delle informazioni è controintuitivo, ed è pieno di parole-chiave che rimangono sospese per un po' di pagine prima di essere spiegate; la copiosità dei diversi (e a volte poco utili) componenti non fa altro che aumentare la difficoltà di apprendimento.
Il gameplay è intrigante, anche se si fa fatica all'inizio a padroneggiare il ruolo dei samurai, ma è una cosa comune di molti asimmetrici. Il punto è: perché dura così poco? Bastava fare il tabellone un po' più grande o le pedine/tessere un po' più piccole e si potevano regalare turni preziosi per far apprezzare di più l'esperienza di gioco.
Dopo le prime, deludenti partite, lo abbiamo riprovato di recente, e l'abbiamo leggermente rivalutato, ma più di 5 non mi sento di dare per via tutte le cose che potevano essere fatte meglio, a partire dal prezzo intero (25) che è un big no. Se fosse costato 15 euro sarei stato più clemente.
Seasons
9/10 "Preparatevi a ribaltare il tavolo"
Meccaniche varie ma semplici, illustrazioni suggestive, materiale di qualità, un regolamento che analizza e disambigua effetti e combinazioni delle carte, e grossi dadoni colorati. Questo gioco ha tutto.
Dopo una prima partita in cui avevamo capito poco e niente, la seconda è stata una battaglia agguerrita durata diverse ore.
Non do il massimo perché il successo nel gioco, oltre che dalla conoscenza di tutte le carte, dipende in gran parte dalla componente aleatoria: dai risultati dei dadi ma soprattutto dalle carte che riesci a mettere insieme durante il drafting iniziale, che non è necessariamente democratico. Letteralmente, nonostante tutto l'impegno, le strategie e le combinazioni di carte degli altri giocatori, i primi due giocatori hanno guadagnato quelle posizioni quasi esclusivamente grazie ad una sola delle loro carte.
Ci si diverte tanto ma, soprattutto per un card gamer competitivo, ad un certo punto la partita può diventare frustrante.
Pot de Vin
7/10 "Carino, ma forse un po' troppo pensato"
Una simil-briscola in cui i punteggi non sono dati dai semi ma dalle gilde i cui simboli sono distribuiti tra le carte.
Il progetto grafico e le illustrazioni sono molto belle (forse i nobili sono poco diversi tra di loro nell'aspetto). Due parole merita anche la scatola, compatta e ben ottimizzata.
Le regole sono semplici e il gameplay è abbastanza liscio.
Dov'è la pecca? E' molto poco immediato: ci abbiamo giocato con compagnie diverse circa cinque volte, ma ancora fatichiamo a gestire/prevedere l'accumulazione delle gilde (se ne prendi troppe, invece di guadagnare punti li perdi). L'impressione che abbiamo avuto è che, tranne in alcuni casi, le carte in mano giochino quasi da sole, forse anche per colpa di una regola che costringe a giocare carte del seme del primo giocatore (che abbiamo capito perché è stata inserita, ma che non per questo ci sembra meno idiota).
Divertente? Non proprio. Strategico? Nelle intenzioni sicuramente, ma nei fatti dobbiamo ancora prenderci la mano.
Spirits of the Forest
8/10 "Un filler semplice ma ben curato"
Attirati dalla qualità del materiale e dai disegni, dopo una partita di prova in fiera l'abbiamo portato a casa. Abbiamo fatto un po' di fatica a familiarizzarci perché le prime volte era difficile stare al passo con il calcolo del punteggio durante le partite, e gli esiti erano sempre inaspettati. Con il passare del tempo, però, abbiamo imparato ad apprezzarlo.
Sembra un giochino da 10 minuti per rilassarsi, ma in realtà richiede una grande concentrazione, capacità di anticipazione, e forse un po' di cattiveria se si vuole vincere. Bisogna avere una certa disposizione d'animo per giocarci.
Per il resto, la scatola è bella compatta, lo spazio ben ottimizzato, e il materiale piacevole alla vista come al tatto.
Abbiamo sostenuto l'espansione su kickstarter e dovrebbe arrivare a maggio, siamo curiosi di provarla.
Munchkin - Shakespeare
7/10 "Grasse risate, ma..."
Il solito munchkin, niente di nuovo sotto il sole. Comprato perché, conoscendo l'opera di Shakespeare, avremmo potuto farci due risate sui nomi e le illustrazioni.
Per il resto, soli pregi e difetti del gioco: divertente, crudele, forse un po' sbilanciato; diverse partite le abbiamo interrotte a metà perché le carte che uscivano non davano soddisfazioni.
Tang Garden
7/10 "Un'esperienza visiva"
Comprato con grandi aspettative, visti i bei titoli Tundergryph che avevamo già.
La barriera iniziale è bella alta: il manuale è un po' vago su alcune regole che devono essere più che altro dedotte, e il materiale è davveeeeero tanto.
La prima partita è stata un po' legnosa, non si capiva cosa bisognasse fare per vincere, né chi stesse vincendo, ma è una cosa comune dei titoli tundergryph che abbiamo già provato e che non ci ha sorpreso. Le partite successive sono trascorse meglio e, nonostante ci sia poca interazione tra i giocatori, ci siamo comunque divertiti.
Il pregio più vistoso del gioco è senz'altro il materiale (forse avrei sostituito le monetine con dei dadi segnapunti, ma va bene lo stesso), ricco e variopinto.
La pecca principale, invece, è appunto la mancanza di interazione tra i giocatori.
E' un titolo impegnativo che per essere apprezzato richiede concentrazione e tanta strategia a lungo termine.
Non lo ridarei indietro ma forse, con il senno di poi, avrei aspettato di trovarlo con un piccolo sconto.